L’Amarone
Il fiore all’occhiello della famiglia Tommasi è sicuramente l’Amarone della Valpolicella prodotto con i vitigni tipici: Corvina, Corvinone, Rondinella, Molinara e Oseleta.
La tradizionale “pergola” e il moderno “guyot” sono i metodi utilizzati per coltivare i vigneti e solo i grappoli migliori vengono selezionati a mano.
Produrre l’Amarone significa intraprendere con amore un lavoro appassionante che non termina con la vendemmia, ma continua per i lunghi mesi invernali: solamente quando l’intero ciclo, dalla fioritura, alla vegetazione, dalla vendemmia, all’appassimento, si compie in perfette condizioni climatiche, si può considerare una grande annata da “Amarone”, che altrimenti non viene prodotto.
Le uve raccolte vengono disposte sulle tradizionali arele ( graticci) in ampi ed arieggiati fruttai per l’appassimento sino al gennaio successivo la vendemmia. La fredda brezza in autunno e in inverno accompagna le uve nel loro arricchirsi di aromi nuovi e di sapidità densa e profonda.
L’Amarone viene poi sottoposto ad un periodo di invecchiamento di almeno tre anni in botti di rovere di Slavonia da 35 hl, prima di affinarsi in bottiglia per almeno 6 mesi.
L’Amarone della Valpolicella è un vino che si riconosce per alcune caratteristiche visivo-olfattive che lo rendono unico: il colore è il rosso carico, tendente al granato con l’aumentare dell’invecchiamento, al naso ha profumi caratteristici e accentuati di spezie e composta di frutti rossi, il sapore è pieno, caldo e vellutato.
Il nome Amarone deriva secondo la tradizione dall’aggettivo “amaro”, caratteristica che lo differenziava da un altro vino della Valpolicella, il Recioto, dolce. Il nuovo epiteto per il Recioto Amaro è stato assegnato la prima volta nel 1936.
La peculiarità dell’Amarone deriva sicuramente dal clima e dal suolo tipico della Valpolicella: questa zona collinare e di vallate vicina al Lago di Garda, riparata a nord dalla catena montuosa della Lessinia ed esposta a sud, presenta un clima mite e poco piovoso. Il suolo su cui crescono i vitigni della Valpolicella si costituisce della disgregazione di formazioni calcareo-dolomitiche, basalti, depositi morenici e fluviali di origine vulcanica: queste variabili consento di apportare un contributo idrico diverso alla vite nei vari stadi della crescita del fogliare e prima della maturazione dell’uva.
La proprietà della famiglia Tommasi si estende su oltre 205 ettari di vigneto, di cui 80 dedicati alle uve per l’Amarone.
I nuovi impianti hanno una densità di più di 6.500 ceppi/ha con allevamento a guyot e si trovano sulle più prestigiose colline della Valpolicella, come La Groletta e la Conca d’Oro.
Il profumo intenso e di grande finezza, con sentori di ciliegia matura e prugna, e il sapore complesso e vellutato, pieno e corposo, lo rendono un vino dal carattere forte, da servire nelle occasioni speciali. Perfetto con le carni rosse, selvaggina e formaggi stagionati. Da servire preferibilmente tra i 16° e i 18°, ma può essere sorseggiato dopo cena, davanti al caminetto, come compagno ideale di una piacevole conversazione.